PICCOLA ENCICLOPEDIA

DHARMA

La concezione del DHARMA è il fulcro dell’induismo.

Il termine deriva dalla radice sanscrita “dhr”, che significa “sostenere”. Tutto ciò che mantiene e sostiene la manifestazione, il mondo e tutti gli esseri e la società è dharma.

Nel corso dei secoli, la parola è stata impiegata per tradurre “religione”, “codice di condotta”, “legge”, “rituale religioso”.

Nelle Sacre Scritture il termine Dharma è usato per descrivere “l’intero complesso dei doveri religiosi”, ed è la parola più comunemente usata con il significato di religione, cioè di funzione naturale ed eterna dell’essere individuale; che consiste nel seguire le leggi stabilite da Dio e servirlo con amore e devozione.

divinità induista loto
vishesha

vishesha-dharma

il dharma particolare che può variare da individuo a individuo.

varna-ashrama-dharma

varna-ashrama-dharma

varia a seconda dello stadio di vita (es. bambino in età scolare, adolescente, capofamiglia, monaco) e a seconda del mestiere e del ruolo nella società.

sva-dharma

sva-dharma

il dharma individuale, in base alle proprie inclinazioni e attitudini, per esempio un artista, un artigiano, ecc.

purusha-dharma e stri-dharma

purusha-dharma e stri-dharma

il dharma rispettivamente dell’uomo (purusha-) e della donna (stri-)

Il dharma è la qualità inerente a ogni cosa: del fuoco è il calore; del sole lo splendore; dell’oro il brillare, dello zucchero è il dolcificare e così nell’uomo è amare Dio. Il dharma ha una doppia connotazione: etica e ontologica. Nella prima accezione il dharma si mostra come quid universale, non appannaggio esclusivo di una sola religione (in quanto principi applicabili trasversalmente a tutte le tradizioni di fede) indispensabile per favorire la pace, la crescita e l’armonia tra gli esseri. Il dharma implica l’insieme di leggi fisiche, biologiche ed etiche che mantengono la vita; un ordine che deve riflettersi anche nelle azioni dell’uomo. Ciò che distingue l’essere umano dagli animali è la capacità di discriminare ciò che è giusto compiere e ciò che non lo è, ossia la possibilità di applicare il dharma alla propria vita.

Nei Vaisheshika-sutra, Kanada afferma: “Ciò che è causa diretta della prosperità e dei piaceri materiali e della somma realizzazione spirituale di tutti gli esseri, quello è il dharma”. Ciò invece genera sofferenza e conflitto è l’esatto contrario del dharma: l’adharma.

Dharma sono le osservanze e i doveri religiosi, sociali e familiari dell’uomo che sostengono e nutrono la vita e impediscono se osservate, di cadere nella rovina e nel dolore (adharma). Dharma è il principio che colloca tutti gli individui nel contesto sociale, secondo i principi universali.

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